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Il tuo volto (inedito)

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Ti porto dentro come un bambino

Concepito per ragione e sentimento

Nella segreta umidità del mio corpo

E mangio il tempo, i sapori e la vita

Solo per nutrirti e crescerti fin quando

Ti partorirò nella stanza della morte

E un angelo mi aprirà il ventre

E finalmente io vedrò il tuo volto

Che per migliaia di giorni ho immaginato.

 Mariolina La Monica - 22/01/2016 23:43:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Testo drammatico questo di Franca Alaimo, che solo una donna poteva , per ,l’appunto, partorire. Testo in cui vi si riscontra un forte sottotaciuto dolore in versi quali: “E mangio il tempo, i sapori e la vita/solo per nutrirti e crescerti fin quando/ti partorirò nella stanza della morte.” Una poesia , dunque d’indiscussa interiorità che si svilluppa con la complicità di un modo d’esprimersi creativo e di plurime pulsioni che donano al testo una sua particolare malia e, seppur calato in una dimensione linguistica comune, lascia spazio ad una indiscutibile alone di classicità.
I miei complimenti, dunque, non saranno mai bastevoli per la grande poesia della nostra Franca che, grazie all’uso vasto e multiforme del suo linguaggio riesce, con tatto e sensibilità, a far vibrare le corde dell’anima ad ogni nuova poesia sfiori l’occhio del lettore.

 Mariolina La Monica - 22/01/2016 23:39:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Testo drammatico questo di Franca Alaimo, che solo una donna poteva , per ,l’appunto, partorire. Testo in cui vi si riscontra un forte sottotaciuto dolore in versi quali: “E mangio il tempo, i sapori e la vita/solo per nutrirti e crescerti fin quando/ti partorirò nella stanza della morte.” Una poesia , dunque d’indiscussa interiorità che si sviluppa con la complicità di un modo d’esprimersi creativo e di plurime pulsioni che donano al testo una sua particolare malia e, seppur calato in una dimensione linguistica comune, lascia spazio ad una indiscutibile alone di classicità.
I miei complimenti dunque, non sono che minima cosa. Essi non saranno mai bastevoli per la grande poesia della nostra Franca che, grazie all’uso vasto e multiforme del suo linguaggio, riesce, con tatto e sensibilità, a far vibrare le corde dell’anima ad ogni nuova poesia sfiori l’occhio del lettore.

 Mariolina La Monica - 22/01/2016 23:39:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Testo drammatico questo di Franca Alaimo, che solo una donna poteva , per ,l’appunto, partorire. Testo in cui vi si riscontra un forte sottotaciuto dolore in versi quali: “E mangio il tempo, i sapori e la vita/solo per nutrirti e crescerti fin quando/ti partorirò nella stanza della morte.” Una poesia , dunque d’indiscussa interiorità che si sviluppa con la complicità di un modo d’esprimersi creativo e di plurime pulsioni che donano al testo una sua particolare malia e, seppur calato in una dimensione linguistica comune, lascia spazio ad una indiscutibile alone di classicità.
I miei complimenti dunque, non sono che minima cosa. Essi non saranno mai bastevoli per la grande poesia della nostra Franca che, grazie all’uso vasto e multiforme del suo linguaggio, riesce, con tatto e sensibilità, a far vibrare le corde dell’anima ad ogni nuova poesia sfiori l’occhio del lettore.

 Giacomo Colosio - 02/01/2011 08:39:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Una poesia che da i brividi e prende il lettore per mano portandolo nei
meandri del mistero della vita. L’ho letta come un inno alla vita, questa poesia, concepita forse nel dolore che ho colto dentro la forza delle parole.

 leopoldo attolico - 21/06/2010 23:45:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

E’ una poesia "preziosa" linguisticamente , affidata al nitore della parola poetica che, da sola, negandosi al significante , nomina le cose nella loro dimensione più umana e terrestre ( e , in definitiva , più recepibile e godibile ), fedele ad una classicità che è antica e moderna insieme . Di sicura efficacia la "presa diretta" con il tema svolto e con la spiritualità che lo abita e lo alimenta .

 francesca - 08/05/2010 19:55:00 [ leggi altri commenti di francesca » ]

Salve prof sn francesca..ho appena letto la sua poesia " il tuo volto" è davvero una bella poesia..attraverso essa posso immaginare ciò ke mia mamma ha provato e che sta provando, he si..è in dolce attesa..nn si sa ancora il sesso ma cio’ ke prova una mamma va al di la’di questo...la poesia sembra descrivere proprio lei(prof)quando ha dato alla luce suo figlio...ha raccontato in poche parole migliaia di giorni indescrivibili...un giorno anch’ io vorrei assaporarli.Inoltre vorrei aggiungere ke oltre ad essere una grande poetessa,e professoressa..io l’ ammiro x la sua stupenda persona,x il suo modo di imporsi a far valere le sue tesi..in qst anni attraverso solo l’ ascolto delle sue solite " lezioni di vita"(xke x me quando lei è in classe insegna...e non solo la letteratura..)mi ha fatto capire alcune cose e ammetto di essere cresciuta...grazie x la pazienza ke ha verso tutti noi...

 Giovanni Ibello - 06/03/2010 12:48:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Ibello » ]

curiosa soprattutto per l’accezione pessimistica nei confronti di una nuova vita che viene ad essere.

 Luciana Mulassano - 01/02/2010 11:34:00 [ leggi altri commenti di Luciana Mulassano » ]

Bella....

Grazie

 Eugenio Nastasi - 01/02/2010 11:22:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Gentilissima Franca Alaimo, sono lusingato che quel che Le ho scritto sia di Suo gradimento. Per quanto mi è stato possibile, ho seguito anche il Suo "versante" critico, avendo avuto modo di leggere il lavoro su Luciano Luisi edito da Lepisma; come vede, è da un pò che La "pedino" artisticamente. Il mio indirizzo di posta elettronica è: eugenionastasi932@yahoo.it. Felice di una "complicità" di scrittura crativa e di amicizia più a stretto giro di mail, La saluto con amicizia, Eugenio Nastasi

 Franca Alaimo - 31/01/2010 18:24:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Gentilissimo Nastasi, sono davvero lieta che si ricordi di "Corpo musico", una delle molte manifestazioni della mia poesia, visto che ogni volta tento nuovi modi di esprimermi. Mi piace sentirmi quasiun’esploratrice della lingua, nel suo vasto e variabile territorio. La musica di ogni lingua mi risuona dentro anche quando non la conosco. Così durante i viaggi mi piace ascoltare gli altri parlare la propria lingua. La lingua è senza dubbio anche una dimensione storico-psicologia tutta particolare, credo anche influenzata dalle caratteristiche spaziali del territorio in cui si vive.
La mia poesia che ha commentato con sensibilità fa parte di un gruppo di testi dedicati alla poetessa Alejandra Pizarnik, morta suicida nel 1972. Io e lei, Alejandra, abbiamo molte cose in comune, specie i traumi. Con questi testi rivelo il mio io oscuro ed il linguaggio è diverso da quello di Corpo musico, che mi ha dato comunque parecchie soddisfazioni.
Se vogliamo conoscerci meglio, potremmo scriverci. Qual è il suo indirizzo?
Un felice pensiero
Franca Alaimo

 Franca Alaimo - 31/01/2010 18:23:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Gentilissimo Nastasi, sono davvero lieta che si ricordi di "Corpo musico", una delle molte manifestazioni della mia poesia, visto che ogni volta tento nuovi modi di esprimermi. Mi piace sentirmi quasiun’esploratrice della lingua, nel suo vasto e variabile territorio. La musica di ogni lingua mi risuona dentro anche quando non la conosco. Così durante i viaggi mi piace ascoltare gli altri parlare la propria lingua. La lingua è senza dubbio anche una dimensione storico-psicologia tutta particolare, credo anche influenzata dalle caratteristiche spaziali del territorio in cui si vive.
La mia poesia che ha commentato con sensibilità fa parte di un gruppo di testi dedicati alla poetessa Alejandra Pizarnik, morta suicida nel 1972. Io e lei, Alejandra, abbiamo molte cose in comune, specie i traumi. Con questi testi rivelo il mio io oscuro ed il linguaggio è diverso da quello di Corpo musico, che mi ha dato comunque parecchie soddisfazioni.
Se vogliamo conoscerci meglio, potremmo scriverci. Qual è il suo indirizzo?
Un felice pensiero
Franca Alaimo

 Eugenio Nastasi - 29/01/2010 12:28:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Gentilissima Franca Alaimo,
ebbi modo di leggere il tuo "Corpo musico" in qualità di giurato di un premio letterario calabrese e ho apprezzato la normale allusività del tuo dettato, senza ambizioni surrealistiche nè sconfinamenti che ne turbassero l’insieme, pur nell’uso personalissimo di un lessico suggestivamente plurimo.
La poesia inedita apparsa su "La Recherche" giunge al nostro ascolto quasi attraverso una cassa di risonanza in cui vibrano la "naturalezza discorsiva" e la purezza di un tema sempre "alto"; evocazioni e nitore, danno al realismo del testo un’aura quasi magica.
I complimenti, allora, sono d’obbligo. Con amicizia.

 Sandro Angelucci - 21/01/2010 00:05:00 [ leggi altri commenti di Sandro Angelucci » ]

Franca cara, ti ringrazio profondamente per avermi proposto la lettura di questo gioiello.
E’ un testo poetico, di felicissima efficacia, in cui l’Amore, interamente coniugato al femminile, si riconosce in quel concepimento raro, miracoloso quasi, che scaturisce dall’unione di "ragione e sentimento". E, poi, la gestazione nell’intimità, nella "segreta umidità" del tuo essere e sentirti grembo. E, infine, la nascita, la luce nuova, chiarissima nella stanza del parto, la "stanza della morte": ecco, credo che questo sia l’apice, il punto di contatto con l’eternità, che soltanto a colei che genera è dato comprendere fino in fondo. Vedrai il Suo volto, perché sei Suo padre e Sua madre e perché Lui non può che essere tuo figlio.

Grazie anche per il tuo interessamento - sempre prezioso per me -
a "Verticalità"

 davide puccini - 18/01/2010 15:03:00 [ leggi altri commenti di davide puccini » ]

Cara Franca, questa poesia che solo una donna poteva scrivere, si basa su una feconda ambiguità: il Ti iniziale è maiuscolo perché appunto è all’inizio o dovrebbe essere maiuscolo comunque? Naturalmente propendo per questa seconda ipotesi: il testo parla di Dio, ma soprattutto unisce in modo meraviglioso nascita e morte, inizio e fine, corpo e anima.

 Francesca Di Tommaso - 08/01/2010 23:37:00 [ leggi altri commenti di Francesca Di Tommaso » ]

Una donna e il mistero della vita : la possibilità di procreare un bimbo e dare un senso alla vita stessa, la possibilità di generare "l’immagine" di un Bene Immenso ed esorcizzare così la morte.

Mi fa riflettere questo modo di pensare alla morte: come fine di una progettualità terrena e l’inizio di una spiritualità agognata.

Ma è poi così semplice questo percorso per la mente umana???.....

 Guido M. - 08/01/2010 01:31:00 [ leggi altri commenti di Guido M. » ]

Mia cara Franca, le tue poesie toccano sempre le corde dell’arpa che abbiamo nell’anima. A volte gli accordi sono con toni acuti, a volte gravi, ma sempre armonici.

Con " Il tuo volto" però il canto va oltre e passa dalle vibrazioni del suono a quelle della luce.

E’ un inno alla Fede, alla Speranza, alla Carità. La Speranza nel concepire, la Carità nel nutrire, la Fede nel vederne il volto.

Fede, Speranza e Carità, virtù teologali, ma declinate all’umano segreto del tuo corpo e di quel parto ove la bara diventa culla e l’epifania del Suo volto diventa eterna.

 Roberto Pazzi - 02/01/2010 17:49:00 [ leggi altri commenti di Roberto Pazzi » ]

La Parola si fa davvero maieutica e di che parto...nella lirica così rarefatta e assoluta di Franca Alaimo! Il parto della Vita che coincide con quello della Morte, quando finalmente vedremo Dio, dopo averlo immaginato per tutta la nostra esistenza.
Credo che al poeta sia dato di scrivere questa meravigliosa soglia con più fedeltà al vero, se nasce donna...
Ecco la Grazia di Franca Alaimo, tentata di dimenticare il suo sesso, quando scrive, qui la ritrova sulla soglia dell’Indicibile per eccellenza, il parto di Dio.

 Roberto Pazzi - 02/01/2010 17:35:00 [ leggi altri commenti di Roberto Pazzi » ]

La Parola si fa davvero maieutica e di che parto...nella lirica così rarefatta e assoluta di Franca Alaimo! Il parto della Vita che coincide con quello della Morte, quando finalmente vedremo Dio, dopo averlo immaginato per tutta la nostra esistenza.
Credo che al poeta sia dato di scrivere questa meravigliosa soglia con più fedeltà al vero, se nasce donna...
Ecco la Grazia di Franca Alaimo, tentata di dimenticare il suo sesso, quando scrive, qui la ritrova sulla soglia dell’Indicibile per eccellenza, il parto di Dio.

 mohamed akalay - 30/12/2009 13:16:00 [ leggi altri commenti di mohamed akalay » ]

La poesia di Franca Alaimo non rappresenta frantumi di uno specchio amoroso. La sua è una poesia pura e schietta riflessioe ontologica che esce da quel humus che alcuni chiamano anima, forse dobbiamo andare e vedere oltre. La poetessa Franca Alaimo in "il tuo volto" esprime con una forte affermazione escatologica, quanto lo è dolore universale: il desiderio di vedere il volto di Dio. Questo desiderio lo porta dentro la sua mente-corpo, come se portasse un bambino /Nelle segrete umidità del mio corpo/ e lo nutre e lo fa crescere, solo per Amore, un Amore incondizionato. Dopo aver portato il bambino per tutta la sua esistenza / Ti partorirò nella stanza della morte/. Questa sua geniale immagine, non ha nulla di macabro nè di funereo, anzi, la poetessa affronta il parto, con serafica emozione. Morire, per la poetessa è ricostituirsi al turchese dell’eternità. Il viaggio che sente la poetessa non ha nulla di turistico nè di romantico è un viaggio dove il viaggiatore semplicemente non si vede, ma potrebbe essere con noi e allo stesso momento altrove. E con l’aiuto del mistero divino che si traforma in un angelo/ E un angelo mi aprirà il ventre/, cosi il bambino celeste che è in lei-noi troverà la via della Ressurrezione con l’immensa estasi, di poter, finalmente, contemplare il tanto Agognato e Beato Volto. Il Volto di Dio.

 Chiara Marcacci - 23/12/2009 20:54:00 [ leggi altri commenti di Chiara Marcacci » ]

bella.... si sente nella pancia...

 Franca Alaimo - 23/12/2009 13:32:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

gentilissimo Basilio,
la sua lettura mi è piaciuta molto, perché ha centrato il mio modo di scrivere che è lo specchio del mio modo d’essere:un vaso di terra colmo di spiritualità. Un augurio di buon Natale.

 Daniele Incami - 23/12/2009 02:00:00 [ leggi altri commenti di Daniele Incami » ]

E’ molto bella: una lucida descrizione del trapasso tutta pregna della gioia del Natale.

 Basilio Romano - 23/12/2009 01:36:00 [ leggi altri commenti di Basilio Romano » ]

E’ una poesia sanguigna e umida, in una parola biologica, ma è una biologia che sale verso l’alto, nell’anima, oltre la morte. Un testo molto bello.

 Loredana Savelli - 21/12/2009 19:23:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Partorire è l’atto che fa sentire le donne onnipotenti. Come Maria, come ciascuno di noi quando dà vita, nutre e cresce un volto amato e atteso con fede.
Grazie, una bellissima riflessione.

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